Il catalogo stellare di Flammarion
Questo catalogo è tratto dai dati contenuti in "les etoiles et le curiosités du
ciel", di C. Flammarion, 1880 (traduzione italiana di Isidoro Baroni, 1905).
Il pregio sta nella comparazione tra i dati fotometrici di molti altri cataloghi
antichi e moderni, e precisamente quelli di Tolomeo (da Flammarion attribuito ad
Ipparco, e ciò è esatto in quanto pare che Tolomeo ripetesse pari pari le
magnitudini di Ipparco), di Sufi, di Ulugh- Beigh, di Tycho Brahe, di Bayer, di
Hevelius, di Mayer, di Argelander, di Piazzi, di Heis e dello stesso Flammarion.
Una casella vuota o uno zero indica l'assenza della stella nel rispettivo
catalogo.
Questo catalogo è diviso in 88 sezioni,
ciascuna riferita ad una costellazione. Ogni sezione riproduce una tabella del
libri di Flammarion Le colonne riguardano nell'ordine:
Descrizione del file Flammarion.txt
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Bytes Format Unità Label Spiegazione
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1 - 6 A6 --- Num
Numero di Flamsteed (1)
11 - 30 A20 --- Lett
Lettera (di Bayer o di Lacaille);(2)
31 - 33 A3 --- Cost
Costellazione cui attualmente appartiene la stella (3)
37 - 38 I2 h RAh
Ascensione retta 2000 (ore)
40 - 41 I2 min RAm
Ascensione retta 2000 (minuti)
43 - 46 F4.1 s RAs
Ascensione retta 2000 (secondi)
50 A1 ---
DE- Declinazione 2000 (segno)
51 - 52 I2 gradi DEd
Declinazione 2000 (gradi)
53 - 54 I2 arcmin DEm
Declinazione 2000 (minuti)
55 - 56 I2 arcsec DEs
Declinazione 2000 (secondi)
63 - 66 F4.2 mag Vmag
Magnitudine visuale V
70 - 74 F5.2 mag B-V
Indice di colore B-V
79 -103 A25 --- SpTy Tipo
spettrale
106-110 I5 --- HR
Numero del catalogo Bright Star Catalogue
115-120 I6 --- HD
Numero del catalogo Henry Draper
126-130 I5 --- ADS
Numero del catalogo ADS (identifica le stelle doppie)
133-141 A9 --- Var
Identificazione delle stelle variabili
145-149 A5 mag
Magnitudine nel catalogo di Ipparco
151-155 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Sufi
157-161 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Ulugh Beigh
163-167 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Tycho
169-173 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Bayer
175-179 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Hevelius
181-185 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Flamsteed
187-191 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Mayer
193-197 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Piazzi
199-203 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Argelander
205-209 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Heis
211-215 A6 mag
Magnitudine nel catalogo di Flammarion
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Note:
(1) In caso di spostamento di confini dal tempo di Bayer è indicata la
costellazione originaria
(2) in mancanza: altra denominazione
(3) qualche volta è diversa da quella della tabella di Flammarion, perché nel
frattempo sono stati spostati i confini
L'identificazione delle stelle risulta talvolta molto facile, ma in alcuni casi
problematica. Essa può essere fatta in base a quattro dati: i nomi delle stelle,
per esempio le lettere di Bayer e i numeri di Flamsteed, le coordinate (date da
Flamsteed in appendice), le cartine illustrative delle costellazioni e la
fotometria. Le coordinate sono date per l'epoca 1880.0, e sono state da me
precessate per l'epoca J2000; esse non sempre risultano precise (specie le
ascensioni rette).
Il problema nasce naturalmente quando i dati di identificazione sono
discordanti. In questo caso non si può dare precedenza assoluta alle coordinate,
a causa della loro relativa imprecisione. La concordanza va ricercata caso per
caso in base alla concordanza di due o più elementi. Naturalmente
questi casi vanno sottoposti ad ulteriori indagini.
I casi controversi sono contenuti nelle note, che provvisoriamente non metto in
rete (disponibili a richiesta)
Per quanto riguarda ypsilon, tau e 53 And c'è la massima confusione. L'autore
chiama tau, seguendo Bayer, l'attuale ypsilon e lascia senza lettera la 53,
attuale 53tau. Però le coordinate per la ypsilon sono quelle dell'attuale
ypsilon e quelle della tau sono, tranne un errore di 2 minuti in A.R., le stesse
della 53.
Dato tutto il discorso che Fl. fa nel testo, propongo comunque di identificare
la tau di Flammarion con l'attuale ypsilon, la ypsilon con la stellina HR483 (1
41 47.2 +42 36 49) e la 53 con l'attuale 53, dando credito alla sua cartina di
fig. 47 e dimenticando del tutto le coordinate.
Il catalogo IV/27 riassume tutti gli alias delle stelle nei cataloghi moderni;
ma la maggior parte di essi sono del tipo "tau Aur" invece di 29 tau Aur", e di
questi non ho fatto menzione nelle note se io avevo già la denomunazione più
completa, ossia numero di Flamsteed e lettera di Bayer. In altri casi, oltre al
numero di Flamsteed si usa la denominazione da variabile, soprattutto se manca
la letetra di Bayer. Anche questo caso, tranne qualche volta, non ho menzionato
in nota.
Tra le altre cose, non mancano gli errori banali, per esempio "gamma Crv" per
"gamma Cru".
Il maggiore problema è quello delle doppie. Dobbiamo ammettere che prima che
fosse usato il telescopio, ossia fino ad Hevelius incluso, le stelle
difficilmente sdoppiabili ad occhio nudo venissero osservate come semplici, e
quindi avessero la magnitudine somma delle due (o tre); ma dopo che fu usato il
telescopio,
mi sembrerebbe corretto che Flammarion avesse dato due magnitudini, oppure
avesse specificato che aveva lui stesso eseguito la somma. Credo che questo sia
avvenuto almeno alcune volte, ma non so quanto di regola. Rimane inoltre da
stabilire quale sia la minima distanza al di sotto della quale l'occhio non
riesce a risolvere una doppia; come tentativo direi 5' d'arco, ma potrei
sbagliarmi di grosso.
Per quanto riguarda la denominazione delle doppie, metto i numeri dopo la
lettera di Bayer se Flamsteed assegna due numeri diversi, altrimenti non metto
numeri distintivi e mi rifarò alla solita denominazione A, B, eccetera.